La notte è passata insonne nell’ansia e per altre situazioni
contingenti ( ..qualcuno russava..).
Alle prime luci del giorno il lupo già vagheggiava sulle
rive dell’Adige, il Picchio, il Toro e il Calabrone consumavano gli ultimi dormiveglia
gustandosi la frescura del mattino.
Colazione abbondante, carico di carboidrati, serviranno tutti
..oggi…
Partenza dalla piazzetta di Glorenza, ore 8.15, verso Prato
allo Stelvio, 7 Km di pianura, ottimo
per il riscaldamento, svolta a destra, attraversiamo Prato allo Stelvio e qui si
incomincia ad incrociare tante bici ma anche tante moto, il percorso diventa
piacevole, scambi di saluti cordiali in doverosa lingua tedesca con i nostri
amici di avventura,.. ma siamo sicuri di essere in Italia ?
Il fragore delle acque di un nervoso torrente ( il
Solda) ci accompagna verso Trafoi. Il
Picchio freme ed incita il Toro a superare due Tedeschi che salgono con
andatura regolare, si sale a 16-17 Km orari, ad una sosta dell’ammiraglia, il
Lupo suggerisce un’andatura più
tranquilla, “la salita che ci aspetta sarà insidiosa e bisogna controllare le
emozioni”, l’ammiraglia recepisce ed
inizia ad impartire le tattiche, Il toro con la sua mountain bike deve
rallentare, gli altri possono prendere un passo idoneo alle loro bici. Prossime
foto al primo e leggendario tornante e puntuale l’ammiraglia si fa trovare sul
posto ad immortalare il curvone, ( ma… si sono fregati la pietra miliare, il
numero 48, non c’è più ! ), pazienza, proseguiamo.
Prima di entrare nel paese di Trafoi, un paio di rampe ci
sorprendono, qui la pendenza è notevole, bisogna concentrarsi mancano ancora 14
Km e da adesso in poi, saranno pochissimi i tratti per poter prendere fiato,
non bisogna strafare , il traffico aumenta ed ognuno di noi cerca il giusto
ritmo. L’albergo di Gustav, sul curvone ci incuriosisce, ( se lo vedo fuori,
sul piazzale, mi fermo, lo voglio salutare…., siamo coetanei.. ), lasciamo Trafoi e si intravedono alcuni
minacciosi tornanti tra le abetaie, l’incontro con altri ciclisti fanno
dimenticare per un pò la fatica, ma poi inesorabilmente il pensiero di ognuno
confluisce alla legge “risparmia le
energie e vai con il tuo passo se vuoi toccare la cima “. Il numero appare
inesorabile all’inizio di ogni tornante, ne mancano ancora tanti !!! Pian piano
si esce dalla stretta valle, il toro è capriccioso e sequestra fisicamente l’ammiraglia… è un continuo.. acqua, sali, malto-destrine, nemmeno il migliore professionista è così
esigente, il lupo e il picchio così restano per un’ora senza assistenza
tecnica, siamo alle ultime rampe…, poi finalmente arriva l’ammiraglia, anche
per loro un caloroso incitamento, il morale va su, nell’ultimo tratto, fieri
del risultato, si abbandona il proprio ego ed iniziano le riflessioni…dopo tanto
sforzo viene fuori il meglio di ognuno .., così il lupo si emoziona ripensando a questa
avventura , buttata lì un giorno in mensa durante il pasto, oggi vissuta
magicamente,.. ma sarà vero…, siamo sullo Stelvio?, tutta questa fatica, con la stessa intensità
si tramuta in gioia. Il Picchio a 5 Km
dal passo, con il freddo che gli blocca tutti i muscoli del corpo, inizia ad
avere le prime crisi mistiche, ma in vetta esplode di felicità , Il Toro, più a valle sente gli incitamenti che
arrivano dai compagni su , così raccoglie le ultime forze per dedicare questa
impresa ai suoi cari amici, quelli che in questo momento devono combattere con
un destino avverso…Il calabrone è emozionato e condivide la gioia e le fatiche
dei suoi compagni, “vi ringrazio per questa giornata” !!
Su in cima, appena
nove gradi ! L’ammiraglia (
lodevole !) si prodiga nel reperire the caldo e indumenti pesanti, i camosci
sono veramente provati, la fatica e il freddo si fanno sentire.
Il tempo di scattare due foto insieme al mitico Fausto Coppi
e subito giù dal versante opposto a trovare una temperatura più gradevole.
Si arriva dopo 3 Km al passo Umbrail, versante Svizzero, poi
un favoloso scenario ci accompagna verso la cittadina di S. Maria Val Mustair,
discesa ripida e un piccolo inconveniente tecnico mette a rischio l’incolumità
del Picchio ( la rottura del copertoncino anteriore con fuoriuscita della
camera d’aria, l’inconveniente viene risolto in pochi minuti).
Finalmente in valle, con una piacevole ultima sgambettata,
si raggiunge la bellissima città di Glorenza.
Questa ultima, ma non ultima dei camosci ha il sapore
di qualcosa di importante….
Arrivo a Glorenza
L'ammiraglia con il lupo
L'ammiraglia ( detto il calabrone ), il picchio e il lupo
Il toro con il lupo e il picchio
L'Adige
Le mura medievali di Glorenza
Piazzetta di Glorenza
Il lupo che ascolta le strategie del calabrone
L'ammiraglia che fa pretattica
Il Picchio
Il lupo incomincia a bere per non pensare alla tappa
Il lupo ch punta il bicchiere di birra Forst
Il toro al concerto Jazz della sera
Brindisi di augurio alla tappa del toro e del picchio
L'arnese del Picchio
L'arnese del lupo, sotto la MTB del Toro
La piazzetta di Glorenza alle 08 prima di partire
Il lupo prende acqua
Pronti per partire
Il picchio sulle prime rampe
Lapide in ricordo del mitico Fausto Coppi
La frontiera con la Svizzera
Nel territorio Svizzero
Lago di Resia
Resia
Il riposo del lupo
Profilo Altimetrico da Glorenza ritorno via Svizzera
Partendo da Prato allo Stelvio, dal versante Altoatesino
(916 m s.l.m.), si sale per circa 25 km senza un attimo di respiro, e
con pendenze via via crescenti (circa 11% nell'ultimo chilometro). La
prima parte della salita è la più pedalabile (i primi 8 km), con
pendenze intorno al 5%. Poi iniziano i 48 tornanti con pendenze medie
intorno all'8-9%. Il dislivello complessivo supera i 1800 m. La pendenza media è del 7,4%, la pendenza massima è dell'11%.
Ci siamo rispondono all'appello Il Lupo, Il Picchio e Il Toro, Il Calabrone l'ammiraglia che ci assisterà per l'intero percorso.