venerdì 15 agosto 2014

Cammino di Santiago settecentonovantasette km di ......



ll “muoversi lento” come camminare o pedalare è un presupposto fondamentale per sperimentare la grandezza dell’animo umano. Muoversi a pedali non è associabile alla classica definizione di “viaggiare” nel senso comune in cui questo termine è inteso: arrivare ad una meta passando uno ad uno tutti i luoghi previsti dell’itinerario ma è piuttosto un “muoversi lento” che ti permette di vivere inaspettate “esperienze umane”, a volte anche “sovrumane” fatte di interazioni, confronti, conoscenza di persone culture e tradizioni. Leo

Cammino di Santiago settecentonovantasette km di colori, profumi, sapori, sensazioni, emozioni, passioni e tant' altro..... dal 04 al 11 agosto 2014. Ho fatto tante cose nella vita ma questa credo senza ombra di dubbio che mi rimarrà impressa fino all'ultimo respiro.
Arrivo a Roncisvalle il 13.08.2014 alle ore 11.00 piove e c'è nebbia, temperatura autunnale.

Prima tappa 04.08.2014 da Roncisvalle a Estella km 97 percorsi: Sveglia ore 06.00, si rimontano le bici, facciamo colazione e partiamo alle ore 08.10 con una leggera pioggerellina.
Tappa piacevole, lunga e non difficile, prevalentemente in discesa ma con alcune brevi salite, diversità di paesaggi e caratteristiche naturali: si attraversano per lunghi tratti gli umidi boschi pirenaici, verdi pascoli ed infine si arriva alla periferia di Pamplona. Sono frequenti gli attraversamenti di torrenti e fiumi, da Zubiri a Pamplona praticamente si segue il corso del Rio Arga, poi si incontrano numerosi paesi e villaggi. è bellissimo e suggestivo l ’arrivo alla chiesa di Trinidad de Arre e all ’annesso albergue, dietro il Convento de la Trinidad. Si attraversa Pamplona, città ricca di monumenti e di storia, graziosa, ordinata e pulita dove pranziamo con panini e birra a volontà. Si sale al valico dell ’Alto del Perdon, risalendo una conca verde seminata a grano. Ma prima di arrivare al valico s ’incontra la Fuente Reniega; oggi, senza più acqua, è segnata da un moderno monumento in ricordo di un famoso miracolo di San Giacomo.
Al Valico si incontrano una serie di sagome di lamiera di ferro raffiguranti una carovana di pellegrini in marcia, guidati dalle stelle della Via Lattea. Su una di queste è incisa questa frase: "Donde se cruza el camino del viento con el de la estrellas" (Dove di incrocia il cammino del vento con quello delle stelle). Al valico, accolti dalle turbine a vento, alle nostre spalle si distinguono per l ’ultima volta i Pirenei. Davanti appare la vallata con i paesini che il Camino attraverserà: il versante di sud-ovest scende giù a Puente la Reina ed oltre, la temperatura si fa più secca e più calda.
Alle ore 17.30 arriviamo ad Estella è una bella cittadina, tutto fantastico, ceniamo con il paese in festa fino alle prime luci del mattino, tutti gli abitanti vestiti di bianco e rosso!!!
Incontriamo un gruppo di Italiani, con una ragazza ci scambiamo gli attrezzi del cammino io gli faccio provare la mia bici e lei mi fa provare il suo zaino, devo dire che il suo zaino era più pesante della mia bici, ragazza tosta che porta sulle spalle uno zaino con quasi 50 kg di roba…..
Attraversati: Pamplona, Puente la Reia.      
Primi inconvenienti risolti brillantemente : Una piccola caduta da parte mia su un sentiero roccioso bagnato senza conseguenze e rottura del portapacchi di Marco con conseguente cambio di percorso sull’asfalto fino a Pamplona per trovare un negozio e sostituire il portapacchi, si risolve tutto positivamente con un costo di 30 €.

Seconda tappa 05.08.2014 da Estella a Santo Domingo de la Calzada km 108 percorsi : Partenza ore 07.45  dopo circa 4 km si arriva alla famosa Fuente del Vino (sorseggio il vino di primo mattino e mi riempio la borraccia)  poi al Monasterio de Iraqe dei Benedettini. Scesi da Villamayor si percorrono 12 km di solitudine: il sentiero attraversa la rigogliosa campagna, con una leggera salita si arriva al Portillo de las Cabras, prima di scendere dolcemente a Los Arcos.
Continua il percorso con leggeri saliscendi, ad eccezione della rapida ma breve salita all ’Alto de Nuestra Señora del Poyo. Si attraversano grandi spazi che esaltano la solitudine ed invitano alla meditazione; ampi terreni arati si alternano alle coltivazioni a grano ed ai vigneti, pochissime le zone alberate. Poco prima d ’arrivare a Logroño si lascia la Navarra e si entra nella Rioja: l regione famosa per la qualità dei suoi vini. Logroño è una grande città con un bel centro storico ma una brutta periferia.
Lasciato l ’albergue si raggiunge rapidamente la Fuente de los Peregrinos, ma si pena un po ’ per uscire dalla brutta periferia di Logroño. Una nuova pista in cemento ci porta fuori della città e costeggia il primo dei due laghi del Camino. Il sentiero passa tra freschi boschetti e raggiunge l ’Alto de la Grajera: qui i Pellegrini hanno piantato sul terreno innumerevoli croci fatte con ramoscelli e legni della vicina segheria. Riprendono i saliscendi, sempre tra grandi distese di vigne e olivi. Prima di entrare a Navarrete il cammino attraversa le rovine restaurate dell ’antico Hospital di San Juan de Acre. Il sentiero è disseminato di pietre che i pellegrini raccolgono per poi deporle a formare pile simili a braccia tese verso il cielo; lungo il Camino di questi mucchi di pietre se ne incontreranno spesso. Arriviamo alle ore 19.30 a Santo Domingo de la Calzada con diverse soste lungo il percorso. Per tutto il giorno il cielo si è mantenuto sereno un po’ velato, temperatura nelle ore più calde di 37° C. Percorso pianeggiante tutto sterrato con polvere, ghiaia. Attraversati: Los Arcos, Logrono, Najera. 

Terza tappa 06.08.2014 da Santo Domingo de la Calzada a Castrojerez km 119 percorsi  : Partenza ore 08.00,
gran parte della tappa si snoda attraverso gli enormi spazi di una campagna ondulata, fra vigneti a perdita d’occhio, con poca ombra e possibilità di rifornirsi d ’acqua solo nei villaggi. Ad Azofra si può optare per un percorso alternativo, la Ruta de los Monasterios, che porta alla stupenda Abadia Cisterciense de Cañas ed al Monasterio de San Millan de la Cogolla, e proseguendo si arriva a Berceo, un bel paesino da dove, nel X secolo, s ’irradiò la lingua Castillana. Dopo Grañon si lascia la Rioja ed inizia la Castilla y Leon, provincia di Burgos: ora s’ incominciano a vedere sui campanili e sui tetti delle case i nidi delle cicogne che ci accompagneranno fino a Santiago.  
Si continua con leggeri saliscendi sino a Belorado, poi inizia la lunga salita, ripida a tratti, fino a San Juan de Ortega, a 1.050 metri d ’altitudine. Si attraversano boschi di cerro e di pino, non proprio belli. Il sentiero segue spesso canaloni formatisi con le piogge, che se piove diventano rivoli di fango; al termine della salita un lungo altipiano. San Juan de Ortega è una bella sorpresa: si arriva all ’improvviso, come sbucare da una radura: è un luogo dello spirito, col grande monastero ormai vuoto, la bellissima chiesa, la fonte di acqua fresca e tanto verde. Dopo la messa serale il prete locale spesso offre ai pellegrini riuniti attorno al tavolo la sopa de ajo.
Scendendo da San Juan de Ortega all ’inizio s ’incontrano boschi poi grandi prati, con tante mucche al pascolo. Si attraversano minuscoli paesini e, raggiunta la Sierra Atapuerca, si vede in lontananza la città di Burgos. Ma per arrivarci c ’è ancora molta strada da percorrere: bisogna scendere e attraversare grandi distese di pascoli, la brutta zona industriale ed ancora l ’interminabile periferia. Si arriva all ’albergue psicologicamente stanchi
Si esce da Burgos e ci si trova subito in aperta campagna. Stiamo entrando nella regione delle Mesetas, altopiani di circa 900/1.300 metri s.l.m., piuttosto aridi, terreno di argilla compatta e sassosa. Le uniche coltivazioni sono di grano caratteristicamente basso. Tra una meseta e l’altra ci sono delle piccole valli dove sembrano nascondersi paesi e villaggi. Una breve deviazione ci porta alla sorgente di fresca e abbondante acqua dell ’Arroyo de San Bol: qui i monaci di San Anton gestivano un ospedale per curare i Pellegrini. Tra Hontanas e Catrojeriz, circa 11 km, l ’unico posto per rifornirsi d ’acqua è nel Monastero di San Anton, attiguo alle omonime rovine, poco oltre metà strada. Si prosegue in continui saliscendi attraverso una solitaria campagna per arrivare a Castrojeriz, arroccato su una collina.
Arrivo alle ore 16.00 giornata ccon cielo limpido e sereno con temperatura nelle ore più calde di 37° C.
Attraversati: Belorado, S. Juan de Ortega, Burgos, Arroyo Sambol.

Quarta tappa 07.08.2014 da Castrojerez a El Burgo Ranero km 106 percorsi  : Il paesaggio sembra ripetersi: estesi campi di grano, ma anche foraggi e vigneti, tra fiumi e canali d ’irrigazione e strade sempre più rettilinee. Passato Puente de Itero, sul Rio Pisuerga che ne è il confine storico e naturale, si lascia la provincia di Burgos e si entra in quella di Palencia, quindi si passa dalla Castilla a Leon. E ’ la landa pianeggiante delle mesetas: siano a 800/900 mt. d ’altitudine; la scarsità di alberi impreziosisce l ’ombra. In questa vastità l ’orizzonte quasi si diluisce nel cielo ed i paesi che s ’incontrano sembrano sempre più piccoli la sensazione di vuoto che si prova attraversandoli è impressionante: per i viottoli e nelle minuscole piazze non s ’incontra gente né si vedono animali. Infine si arriva a Villalcazar de Sirga con la sua bellissima chiesa.
Le mesetas scorrono implacabili ma il paesaggio sembra fermo nello spazio e nel tempo; nelle giornate di sole la mancanza d ’ombra si fa sentire. Da Carrion de los Condes a Calzadilla de la Cueza ci sono 17 km di completa solitudine: sentieri rettilinei che sembrano infiniti mettono a dura prova la resistenza psicologica. Parte del sentiero è ciò che rimane della Via Traiana che collegava queste terre alla Francia. Ricordarsi di rifornirsi d ’acqua e di qualche panino o frutta, in questo lungo tratto non ci sono fontane né negozi.
Siamo nella provincia di Leòn. Dopo Sahagun, a circa 4 km, si raggiunge il bivio per il percorso alternativo Camino Real Frances, una "senda", un po ’ più ombreggiata e abitata, che passa per Bercianos del Real Camino, El Burgo Ranero dove pernottiamo in una splendida casetta di legno.
Qui incontro una ragazza di Chieti Scalo che abitava ( adesso vive in Austria ) a poche centinaia di metri da casa mia, il mondo è piccolo!!!
Attraversati: Fromista, Carrion de los Condes, Cervatos, Sahagun.

Quinta tappa  08.08.2014 da El Burgo Rane a Foncebadon km 117 : Percorso  montagna, Reliegos e Mansilla de las Mulas. Oppure si può continuare sul Camino, ora chiamato Calzada de los Pelegrinos, più solitario ma più bello, via Calzada de Coto, Calzadilla de los Hermanillos, Apeadero de Villamarco, Reliegos e Mansilla de las Mulas. Il paesaggio non muta, siamo ancora nella Tierra de Campos, si segue a lungo la senda, parallela alla strada provinciale, con piccoli alberi che sembrano non voler crescere. I villaggi che si attraversano sono poveri, molte sono le case abbandonate e in rovina: le case sono fatte con mattoni crudi di paglia e fango. Il sentiero è spesso invaso da erbacce e le frecce gialle certo non si sprecano. Anche qui per un lungo tratto non ci sono possibilità di rifornirsi d ’acqua e di cibo, sia sul Camino che sul percorso alternativo.
Si continua su strade e sendas, lungo un terreno pianeggiante come un biliardo, 5 km di senda per arrivare a Mansilla de las Mulas, attraversato il paese ed il ponte sul Rio Esla, si riprende la senda per 2,5 km fino a Puente Villarente. Qui un sentiero, parallelo alla carretera, dopo 6 km raggiunge Valdelafuente, ancora un po ’ di senda e si arriva alla periferia di Leon con il suo bellissimo centro storico.
Si esce con fatica da Leòn, tormentati dall ’incolore e disordinata periferia, frastornati dal traffico: attenzione alle frecce gialle, non è sempre facile individuarle. Arrivati alla Virgen del Camino si può proseguire dritti: il percorso è un po ’ più corto ma si cammina lungo la carrettera. Se invece si prende verso sinistra proseguendo per il Camino tradizionale si entra nella campagna del Paramo, circa mt. 900 d ’altitudine, ancora meseta, e le solite coltivazioni. Passati un paio di villaggi si arriva a Villar de Mazarife, che ci accoglie con la sua quiete, qualche negozio, un paio di bar, il piccolo museo con un bel mosaico ed il Pintor Romanico, l ’artista che ha lo studio vicino all ’albergue. di nuovo la campagna, sotto un sole implacabile e pochi pioppi a gettare una timida ombra. Bello e desiderato l ’arrivo ad Hospital de Orbigo: l ’antico ponte romano ci dà il benvenuto.
Finalmente terminano le mesetas: da un po ’ siamo nella regione detta Maragateria: è bello ritrovare un po ’ di salita, vedere in lontananza monti imbiancati di neve, los Montes de Leòn. La bella città di Astorga appare quasi aerea con le sue ripide vie di accesso, come a volerne nascondere l ’elegante centro. Si attraversano piccoli paesi e villaggi con caratteristiche case di pietra, in continui saliscendi, e l ’aria è più vibrante, s ’incontrano boschi. Rabanal del Camino accoglie i pellegrini con grande ospitalità.
Si affrontano i Montes de Leòn, di cui la Cruz de Hierro con i suoi 1.505 mt. di altitudine rappresenta il punto più alto di tutto il Camino Francese.
Finalmente arriviamo un po’ stanchi a  Foncebadon e dormiamo alla Taberna a Gala.
La cena è stata bellissima insieme ad altri pellegrini, offerta dall’amica di Marco che faceva il cammino a piedi!!!
Attraversati: Mansilla de las Mulas, Leon, Orbigo, Astorga, Rabanal.

Sesta tappa  09.08.2014 da Foncebadon a Alto Poio km 95 : Si discende per 9 km per poi risalire per un breve tratto ( la strada porta sotto una stazione radar, che è a 1.517 mt.; il Camino, in quel punto raggiunge solo mt. 1.490 circa) e quindi una lunga discesa fino a Ponferrada, nella valle del Bierzo, tra paesi semi-abbandonati e malmessi.
Il paesaggio è molto bello: i boschi si stendono fino all ’orizzonte, dopo ogni piega del sentiero appaiono tranquille vallate . Tappa particolarmente ricca di emozioni.
C ’inoltriamo per la regione del Bierzo fino a Villafranca ed oltre. Il percorso rimane pressoché pianeggiante per un lungo tratto fino a Cacabelos e, dopo una leggera salita, si arriva a Villafranca del Bierzo. Dopo Villafranca del Bierzo, se si è scelto di passare per l ’Alto Pradela, si attraversano vigneti e boschi di pini e si gode una magnifica vista sulla valle del Valcarce, poi si passa tra boschi di castagno e dopo una rapida ma breve discesa sulla carrettera si arriva alla Portela, qui s ’imbocca una valle secondaria e si ritrova la quiete della campagna.
Tappa impegnativa per il dislivello da compiere: nella prima parte, da Vega de Valcarce al Cebreiro, si sale un dislivello di mt. 700. Poco prima di arrivare al Cebreiro si lascia la Castilla y Leon e si entra in Galicia, Provincia di Lugo. Già dalla tappa precedente avevamo rivisto boschi di castagni. Oggi è una full immersion nel verse. Scendendo dal Cebreiro ci sono viste spettacolari sulle valli sottostanti che sembrano non finire mai. Si cammina per umidi boschi, si attraversano pascoli sempre più aperti e s ’incominciano a vedere i caratteristici horreos. Santiago è ora più vicina. Per un po ’ si cammina in alto, poi inizia la lunga discesa che ci porterà all ’Alto de Pojo
Percorso  montagna si arriva a mt 1296, molto tosti.
Attraversati: Ponferrada, Villafranca del Bierzo, Vega de Valcarce, Cebriero.

Settima tappa  10.08.2014 da Alto Poio a Palas de Rei km 83 : Tappa lunga e faticosa prima parte si riprende a scendere fino a Triacastela poi numerosissimi saliscendi, con paesaggi che variano in continuazione, e si alternano fra loro: boschi, prati, pascoli, piccoli paesi e villaggi, torrenti e ponti.
Si attraversano costellazioni di piccoli villaggi che hanno assistito per secoli al passaggio dei pellegrini
Appena fuori Triacastela si può seguire il Camino fino a Sarria e Portomarin.
Si attraversa una moltitudine di piccoli villaggi dalle case di pietra e legno, ciascuno col proprio horreo per il granoturco. Infine si arriva a Portomarin, adagiato sul lago artificiale.
Da Portomarin a Hospital de al Cruz si fiancheggia , ora a destra ora a sinistra, la carretera nacional, poi si percorrono strade secondarie, con le salite della Sierra Ligonde e dell ’Alto do Rosario e si raggiunge Palas de Rei.
Attraversati: Triacastela, Sarria, Ferreiros, Portomarin.

Ottava tappa  11.08.2014 da Palas de Rei a Santiago de Compostela km 72
: Da Palas de Rei fino a Melide il Camino segue bellissimi sentieri ed in quest ’ultima parte si sale, per poi ridiscendere, attraversando tre vallate, in gran parte immerse nei boschi.
Anche dopo Melide  il sentiero è facile con diversi saliscendi ma contenuti in dislivelli accettabili, anche se qualche salita fa un po ’ tribolare. Si attraversano numerose aree boschive, ma le querce ed i castagni ed i pini spariscono a poco a poco per far posto agli eucalipti. I ruscelli si susseguono ad un ritmo crescente e la tentazione di fermarsi per ammirare la natura. Piccoli villaggi appaiono e spariscono rapidamente alle nostre spalle, simili gli uni agli altri e subito dimenticati.
Si passa San Anton, Amenal, Cimadevila e San Paio, alla cui sinistra s ’intravede il modernissimo aeroporto. Siamo a Labacolla, un tempo i Pellegrini si lavavano nelle acque del Rio Labacolla per poi presentarsi alla tomba dell ’Apostolo nel migliore stato possibile: era un rito di purificazione.
Si attraversa un ’ampia area verde fino al Monte do Gozo (o Mon Xoi in galego), Monte della Gioia, è meglio godersi l ’ombra e la pace di questi boschi perchè appena s ’inizia a scendere dal monte si cammina sull ’asfalto della periferia.
Fermatevi un attimo anche nella Capilla de San Marcos, prima di scendere dal monte: anche questa chiesetta è parte integrante del Camino., Si passa San Pedro, la Puerta del Camino, le viuzze strette e piene di vita che escludono la vista sulla città, la Via Sacra, Calle de Azabacheria ed ecco, finalmente, Plaza del Obradoiro .... la Cattedrale .... solo 33 gradini ci separano dal Portico della Gloria.
Percorso  collinare bellissimo.
Attraversati: Melide, Arzua, Monte do Gozo.

Un grazie particolare va al mio compagno di viaggio Marco.  
A metà viaggio incontriamo due Spagnoli Jordy, Rainero ed un francese Antony e procediamo insieme fino a  Santiago.    
MTB impacchettate per Santiago
Marco e Franco prima della partenza Pescara Girona
 


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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